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Il team britannico decifra il codice di Anticitera
Modello esploso dell'ingranaggio del cosmo del Meccanismo di Anticitera. (Foto: Tony Freeth.)
È stata una delle scoperte più significative mai fatte in un sito di relitto: si ritiene che il meccanismo di Antikythera, risalente a 2000 anni fa, recuperato dai pescatori di spugne in Grecia 120 anni fa, sia stato il primo analogo conosciuto al mondo computer. Ma era incompleto e da allora il suo funzionamento ha sconcertato gli scienziati.
Ora i ricercatori dell’University College di Londra (UCL) riferiscono di aver risolto un pezzo importante del puzzle e potrebbero ora essere in grado di ricreare il dispositivo di bronzo, il pezzo di ingegneria più complesso sopravvissuto del mondo antico, poiché originariamente funzionava.
I sommozzatori, lavorando al largo dell'isola di Anticitera, recuperarono un unico aggregato che in seguito si scoprì contenere circa 82 pezzi del dispositivo nei resti di una scatola di legno, ma circa due terzi di esso non furono mai ritrovati. Il Meccanismo di Anticitera è conservato al Museo Archeologico Nazionale di Atene.
Con la sua intricata combinazione di 30 ingranaggi in bronzo sopravvissuti, il meccanismo era progettato per prevedere eventi astronomici come eclissi, fasi lunari, posizioni planetarie e persino date propizie per i Giochi Olimpici, ma il mistero risiede esattamente nel modo in cui fosse in grado di farlo.
Un nuovo studio condotto dal gruppo di ricerca multidisciplinare dell’UCL Antikythera ha rivelato che un complesso sistema di ingranaggi nella parte anteriore del meccanismo è in realtà una dimostrazione dell’antico ordine greco dell’universo, o cosmo.
Il frammento più grande sopravvissuto comprendeva cuscinetti, pilastri e un blocco, mentre un altro conteneva un disco inspiegabile, un ingranaggio a 63 denti e una piastra.
I raggi X avevano precedentemente rivelato migliaia di caratteri di testo nascosti all’interno di questi frammenti, inclusa la descrizione di una rappresentazione del cosmo, con i pianeti indicati da perline che si muovono su anelli. Il team aveva deciso di ricostruire questo display.
Due numeri chiave tra le iscrizioni sembravano rappresentare i cicli di Venere e Saturno. "L'astronomia classica del primo millennio a.C. ebbe origine a Babilonia, ma nulla in questa astronomia suggeriva come gli antichi greci trovassero il ciclo altamente accurato di 462 anni per Venere e il ciclo di 442 anni per Saturno", ha detto il ricercatore Aris Dacanalis.
14 marzo 2021
Utilizzando un antico metodo matematico greco, il team non solo è riuscito a spiegare come venivano derivati i cicli, ma ha anche recuperato quelli di tutti gli altri pianeti, anche se mancavano le prove a riguardo.
I ricercatori hanno creato “meccanismi innovativi per tutti i pianeti in grado di calcolare i nuovi cicli astronomici avanzati e ridurre al minimo il numero di ingranaggi nell’intero sistema, in modo che si adattino agli spazi ristretti disponibili”, ha affermato il professor Tony Freeth, autore principale dello studio. un documento ora pubblicato su Scientific Reports.
Il team ora prevede di ricostruire l’intero meccanismo di Anticitera utilizzando solo il tipo di tecniche che sarebbero state disponibili nei tempi antichi.