Ultimo aggiornamento il 10 aprile 2022 a cura di Divernet
Gli invertebrati come i cefalopodi – polpi, calamari e seppie – non sono solo i preferiti dei subacquei quando li incontrano sott’acqua, ma sono ampiamente utilizzati nella ricerca scientifica. Ciò si basa sulla convinzione che essi non siano in grado di provare dolore, angoscia o altri stati negativi, come fanno gli animali vertebrati.
Il Crook Lab, gestito dal neurobiologo Robyn Crook presso CaliforniaLa San Francisco State University, ha lavorato per sfidare quello che gli scienziati ritengono sia un malinteso storico – e ora afferma di aver raggiunto il suo obiettivo.
Il problema era dimostrare che le risposte comportamentali al dolore o al disagio erano riflessi emotivi piuttosto che fisici istintivi. Ora un esperimento ha rivelato che un polipo reagisce allo stimolo doloroso esattamente come farebbe un roditore da laboratorio, anche se il suo complesso sistema nervoso è completamente diverso.
Dopo un singolo formazione Durante una sessione in una scatola a tre camere, i polpi a cui era stata somministrata una dolorosa iniezione di acido acetico in un braccio hanno mostrato chiaramente di evitare la camera in cui era stata loro somministrata l'iniezione. Altri a cui è stata iniettata una soluzione salina innocua non hanno mostrato alcuna preferenza.
Quando ai polpi che avevano ricevuto l'iniezione dolorosa è stata somministrata immediatamente un'iniezione antidolorifica, hanno mostrato una preferenza per la camera in cui era stato somministrato l'analgesico. Quelli trattati solo con soluzione salina ancora una volta non hanno mostrato preferenze.
Ogni polipo iniettato con l'acido ha reagito rimuovendo con il becco una piccola area di pelle nel sito di iniezione.
I risultati corrispondevano a quelli dei vertebrati. L'iniezione di acido aveva prodotto una risposta centralizzata in ciascuno polipo, e il team scientifico ha descritto questo come "la prima prova conclusiva di questa capacità in qualsiasi invertebrato".
La loro speranza è che la scoperta porti a un trattamento più umano dei cefalopodi “in qualunque contesto incontrino gli esseri umani – nei laboratori di ricerca ma anche negli zoo, negli acquari e nella pesca”.
17 marzo 2021
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“Il nostro obiettivo con questo studio era quello di portare la questione del dolore degli invertebrati oltre ogni ragionevole dubbio, in modo che gli sforzi per regolamentare meglio il loro uso umano possano procedere con una solida base probatoria che, fino ad ora, è mancata”.
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