NOTIZIE SULL'IMMERSIONE
Il conducente del motoscafo si costituisce
Molo di Frankston. (Foto: Harley Calvert)
Il conducente di un motoscafo, accusato di aver investito e ucciso un subacqueo a Melbourne, in Australia, ieri (5 maggio) si è consegnato alla polizia.
L'uomo di 41 anni, residente a Melbourne, avrebbe aiutato gli investigatori nelle loro indagini, anche se non si pensava che fosse stato accusato.
L'incidente mortale è stato segnalato ieri su Divernet. La vittima era un uomo sudcoreano di 29 anni che viveva nel sobborgo di Blackburn a Melbourne. Stava pescando in apnea con un amico a diverse centinaia di metri dalla penisola di Mornington a Port Phillip Bay.
6 Maggio 2019
La polizia ha affermato che entrambi gli uomini erano subacquei esperti e che avevano correttamente utilizzato sia un SMB che una bandiera per avvisare gli altri utenti dell'acqua della loro presenza.
Secondo quanto riferito, il compagno del morto avrebbe salutato il motoscafo che si ritiene avesse investito il suo amico in superficie per avvertire della loro presenza e avrebbe scambiato parole con il suo conducente. Solo dopo che l'imbarcazione si è allontanata dalla scena il sub ha scoperto che il suo compagno aveva riportato ferite gravi, anche se non è chiaro in quale momento sia avvenuto l'impatto né se il conducente dell'imbarcazione se ne fosse accorto.
Una barca di passaggio aveva recuperato i sommozzatori e li aveva portati al molo di Frankston dove, nonostante l'intervento dei paramedici, il ferito è stato dichiarato morto. È stata avviata un'indagine su vasta scala per rintracciare il motoscafo e il suo conducente.
Secondo le leggi locali sulla sicurezza marittima, gli utenti della barca sono tenuti a rallentare a 5 nodi entro 100 metri dalla bandierina di immersione o 200 metri dalla riva. Non è chiaro se l'imbarcazione avesse superato i limiti di velocità.