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Subacquei con attrezzatura fantasma per evitare la burocrazia
Immagine: Ghost Fishing nel Regno Unito.
La burocrazia attualmente ostacola i subacquei volontari che desiderano contribuire a ripulire i rifiuti marini, in particolare gli attrezzi per la pesca fantasma, sembrano destinati a essere tagliati dal governo.
Attualmente i subacquei che partecipano al recupero organizzato dei rifiuti marini e gli utenti di imbarcazioni che facilitano tali operazioni necessitano di una licenza.
Ma una consultazione di sei settimane appena lanciata dal ministro dell’Ambiente Thérèse Coffey è destinata a portare a un’esenzione dalle licenze, lasciandoli liberi di affrontare le circa 640,000 tonnellate di attrezzature fantasma abbandonate ogni anno.
3 novembre 2018
“Le comunità subacquee svolgono un ruolo importante nella protezione del nostro ambiente marino e nella lotta ai rifiuti e alle attrezzature fantasma che rovinano i nostri oceani”, ha affermato Coffey. “Vogliamo che sia più semplice per i subacquei e gli altri utenti del mare fare la loro parte, ed è per questo che stiamo cercando di ridurre la burocrazia pur mantenendo le massime protezioni per la nostra preziosa vita marina”.
Le proposte fanno parte di una più ampia consultazione sulla semplificazione del sistema di licenze marittime e sulla riduzione degli oneri inutili sui subacquei, afferma il dipartimento del ministro Defra (Dipartimento per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali).
Le norme attuali, introdotte nel 2011, avevano lo scopo di limitare l'impatto ambientale di attività come la costruzione e il dragaggio, ma hanno coinvolto i subacquei attenti all'ambiente, soprattutto quando si trattava di utilizzare imbarcazioni o attrezzature come il sollevamento.borse per le pulizie.
“Come subacquei vediamo in prima persona il danno all’ambiente marino causato dagli attrezzi da pesca abbandonati e perduti, insieme ad altri rifiuti marini”, ha commentato il presidente del British Sub-Aqua Club, Alex Warzynski. “Tutto ciò che Defra può fare per rendere più facile per i subacquei ripulirsi senza timore di fare la cosa sbagliata sarà di aiuto”.
Le proposte consentiranno inoltre alle autorità portuali di rimuovere tutti i rifiuti marini, invece di limitarsi a rimuovere solo gli oggetti che presentano un rischio immediato di ostruzione o pericolo per la navigazione.
Nel 2017 il governo del Regno Unito ha aderito alla Global Ghost Gear Initiative, un consorzio fondato da World Animal Protection per affrontare collettivamente il problema dei rifiuti derivanti dalla pesca problema. All’inizio di quest’anno ha anche lanciato la Commonwealth Clean Oceans Alliance.
Il suo piano generale per affrontare i rifiuti marini comprende il divieto delle microsfere e il divieto proposto di vendere cannucce di plastica, agitatori e bastoncini cotonati, nonché un sistema di restituzione di bottiglie e lattine.
La consultazione sullo smaltimento dei rifiuti durerà fino al 14 dicembre: di' la tua in un online sondaggio qui.