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Recuperata l'ancora dei delfini in Sicilia
Un'ancora di pietra di 2300 anni fa su cui è inciso il simbolo di un delfino è stata recuperata da subacquei al largo della costa nord-occidentale della Sicilia.
L'invio dei sommozzatori è stato effettuato dalla Soprintendenza del Mare, che vigila sulla tutela del patrimonio sottomarino dell'isola italiana. Usavano il sollevamento borse hanno recuperato la piccola ancora a una profondità di 19 metri al largo della cittadina di San Vito Lo Capo il 23 maggio e l'hanno portata alla base nel capoluogo Palermo per la conservazione.
Il sommozzatore locale Marcello Basile, che originariamente aveva trovato l'ancora, aveva avvertito la Sovrintendenza che qualcuno aveva tentato di spostarla: "Avevamo bisogno di salvaguardare questa testimonianza del nostro patrimonio", hanno detto i funzionari.
L'ancora risale all'epoca ellenistico-romana (IV-III secolo a.C.) che seguì la morte di Alessandro Magno e durante la quale fiorì in tutto il Mediterraneo la cultura greca.
Presenta una sezione centrale a scatola, con il delfino raffigurato in rilievo su una delle pinne.
31 Maggio 2020
Il delfino, simbolo associato alla dea Afrodite Euploia, avrebbe dovuto aiutare i marinai a navigare in sicurezza e prevenire i naufragi. Il simbolo continuò ad essere utilizzato come portafortuna sui pescherecci del Mediterraneo fino al XX secolo.
Molti reperti, come l'ancora segnalata alle autorità dai sommozzatori in giro per la Sicilia, sono stati lasciati in situ.
Oltre a una rete di sommozzatori locali che tengono d'occhio i reperti marittimi, la Soprintendenza del Mare utilizza dispositivi come boe antifurto per il rilevamento del movimento per monitorare questi siti.