NOTIZIE SULL'IMMERSIONE
Gli scatti dei subacquei rivelano i segreti delle mante
Immagine: Asia Armstrong
Le mante della barriera corallina hanno un territorio molto più vasto di quanto si pensasse in precedenza, secondo le prove fornite dai subacquei ai ricercatori in Australia.
I raggi sono stati registrati mentre percorrevano una distanza da record di oltre 700 miglia lungo la costa del Queensland, da North Stradbroke Island al relitto della Yongala, vicino a Townsville.
I risultati sono il risultato dell'iniziativa scientifica dei cittadini Project Manta, che coinvolge fotografie e video filmati inviati da subacquei e snorkelisti.
7 agosto 2019
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Lo studio, condotto dalla dottoranda e subacquea Asia Armstrong dell'Università del Queensland, ha lo scopo di assistere nella gestione della conservazione Mobula Alfredi, che è elencata come specie vulnerabile.
"Ci siamo affidati alle telecamere e agli occhi sia di ricercatori qualificati che di volontari, che ci hanno aiutato a costruire un catalogo di oltre 1300 mante della barriera corallina, da oltre 7000 avvistamenti", ha affermato Armstrong.
Le immagini sono state analizzate per isolare le distanze percorse dai singoli raggi, identificati dai loro schemi di punti unici.
"Ogni volta che un animale viene fotografato, registriamo la data, l'ora e il luogo dell'avvistamento, insieme a qualsiasi informazione aggiuntiva, come il sesso, lo stato di maturità, le lesioni e il comportamento", ha affermato Armstrong. "Quando un avvistamento viene abbinato a un record esistente, otteniamo informazioni sui movimenti della razza e sulle dinamiche della popolazione."
Riguardo ai lunghi viaggi costieri, ha detto: “Si tratta di un movimento punto a punto da record per una manta della barriera corallina, che migliora la nostra comprensione del potenziale habitat di questa specie”. La distanza percorsa è stata più del doppio di quella registrata negli studi precedenti.
"È importante ora entrare in contatto con gruppi di ricerca regionali per permetterci di confrontare i cataloghi, che potrebbero rivelare movimenti su distanze più lunghe di quelli che abbiamo scoperto", ha detto, aggiungendo che sono necessarie maggiori informazioni sulle mante che si spostano tra le acque dei diversi paesi.
“Con l’aiuto di ricercatori internazionali, insieme ad appassionati cittadini-scienziati e ambientalisti, possiamo davvero migliorare le possibilità a lungo termine per questa incredibile specie”.
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