Le terme sommerse di Baia attirano da tempo subacquei e snorkelisti nel Golfo di Napoli, in Italia, ma la scorsa settimana lo staff del parco sottomarino ha scoperto una parte precedentemente insospettata del sito che era rimasta invisibile fin dall'epoca degli antichi romani.
I sommozzatori hanno notato pezzi di muratura tra le praterie di alghe a nord di un'area già scavata chiamata Terme del Lacus, e durante le indagini hanno trovato "nuove colonne, nuovi pavimenti - un blocco completamente nuovo in cui giocare!"
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Poi, il lunedì di Pasquetta (10 aprile), proprio al centro delle Terme del Lacus, i subacquei del parco hanno trovato con entusiasmo un nuovo mosaico, descritto come un “intreccio psichedelico di linee geometriche realizzato con tessere colorate”. Questo deve ancora essere completamente rivelato.
Baia fu una località termale alla moda per l'élite romana per un periodo di sei secoli, tra il 100 a.C. e il 500 d.C., con imperatori come Giulio Cesare, Nerone, Caligola e Adriano che soggiornarono lì nelle loro ville.
Tuttavia, l'attività vulcanica che ha creato le sue sorgenti termali ha causato anche la subsidenza che ne ha gradualmente segnato il destino. Un tempo descritto come un “vortice di lusso” e “porto di vizio”, il complesso sommerso si trova appena fuori Pozzuoli.
Colonnato in pietra
I rilievi dell'area appena scoperta sono condotti da Naumacos Underwater Archaeology & Technology e Parco Archeologico dei Campi Flegrei, che supervisiona il sito.
Le due organizzazioni collaborano da tempo nelle indagini su Baia e i loro sommozzatori stanno ora documentando i resti visibili sui fondali cercando di stabilire quanto l'area si estenda oltre gli 80 mq già osservati.
È già stato individuato un colonnato in pietra parzialmente crollato e, tra le numerose colonne, ce n'è una realizzata nel pregiato marmo Portasanta importato dall'isola greca di Chios. Sebbene rotto, si dice che sia stato ben conservato.
Una vasta sezione di opera sectile È stata identificata anche la pavimentazione, in cui materiali tagliati vengono intarsiati per formare un disegno o un'immagine. Questa è stata resa in marmo utilizzando lastre alternate bianche e grigio-nere e rosa Portasanta, che fanno risalire il pavimento ad un periodo successivo di costruzione della Baia. Si ritiene che i resti facessero parte di ville romane.
“Forse dovevamo aspettarcelo, visto che in questa zona qualche anno fa è stata ritrovata una statua di Apollo”, ha commentato Campi Flegrei. La statua rotta e senza testa scoperta nel 2013 è stata poi restaurata presso l'Istituto Centrale per il Restauro di Roma e solo recentemente è stata identificata come rappresentante del dio del sole.
I subacquei in visita possono prenotare le immersioni al Parco Archeologico dei Campi Flegrei Centro immersioni a Pozzuoli. Due immersioni costano 65 euro.
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