Inizio traballante, finale solido
COME UN BICCHIERE MEZZO PIENO tipo di lettore, tendo ad aprire romanzi legati alle immersioni pieni di ottimismo, ma troppo spesso mi sento demoralizzato quando giro le pagine.
Nel caso di Twelve Mile Bank, il primo libro del sub britannico Nicholas Harvey, domiciliato negli Stati Uniti, temevo che la delusione fosse arrivata prima del solito.
C'erano due ragioni per questo. Nelle prime pagine l'autore si ostina a fare riferimento ai “RIB”. Questo ha tanto senso quanto le “boe SMB” o le “giacche ABLJ” (OK, so che parliamo di numeri PIN) ma potrei conviverci.
Peggio ancora, ha un gruppo di sottomarini tedeschi che parlano tra loro, presumibilmente usando la loro lingua madre, ma dicendo cose del tipo: "Okay, ecco qua... lo stivale è sigillato?", un approccio al discorso diretto in una lingua straniera che non avevo non lo incontravo dai tempi in cui leggevo ancora i fumetti.
"Ecco qua", ho pensato, "ci aspetta una dura cavalcata". Ma mi sbagliavo di grosso. Anche se Harvey insiste con i suoi gommoni mentre procediamo, e ci sono alcune ortografie eccentriche qua e là – corallo steghorn? ruvido? – Twelve Mile Bank è un degno romanzo di immersione che gira le pagine!
Il libro è ricco di narrazioni subacquee reali e credibili, scritte da qualcuno che sa chiaramente di cosa si occupa. La storia della Seconda Guerra Mondiale e degli U-boat che fa da sfondo alla storia sembra ben studiata e
Ero felice di accettare la premessa. L'oro nazista è sempre stato un tema popolare nelle storie di immersioni, ma questa trama è stata oggetto di molta riflessione.
Il libro è strutturato in una serie di flashback, uno stratagemma ben utilizzato, e sebbene Harvey non sia particolarmente abile nei finali dei capitoli strabilianti, riesce a alternare l'azione tra passato e presente in modo accurato, riuscendo a mantenermi interessato.
Siamo alle Isole Cayman, che Harvey conosce bene, perché lui e sua moglie sono visitatori abituali dal 2001, quando si sono qualificati per la prima volta come subacquei.
È l'ambientazione che ha scelto per la sua giovane eroina punk AJ Bailey, che gestisce una piccola operazione di imbarcazione giornaliera e vive per immergersi. In sua compagnia visiteremo siti famosi come quello del Kittiwake.
Quando AJ cresceva in Inghilterra, suo nonno l'aveva intrattenuta – in modo esaustivo, va detto – con le sue imprese navali in tempo di guerra nelle acque dei Caraibi. Ora eccola qui nella posizione di dare corpo alle sue storie.
AJ è un personaggio a tutto tondo, la storia è molto divertente e se i cattivi dimostrano di avere meno morso che abbaiare, tutto arriva a una conclusione subacquea soddisfacente e climatica, e in nessun modo nel modo in cui mi aspettavo.
Cos'altro potrei chiedere? Rib e nessuna pantomima di schemi di discorso nazisti, per favore, quando il libro verrà ristampato.
Recensione di Steve Weinman
Nicola Harvey
ISBN: 9780692990469
Copertina morbida, 268 pagine, 15x22 cm,
US $ 12.99
Apparso su DIVER marzo 2018