Ultimo aggiornamento il 13 dicembre 2021 a cura di Divernet
I biologi marini ben intenzionati potrebbero involontariamente essere complici quanto i pescatori nel contribuire all’esaurimento delle popolazioni di squali e razze. La sorprendente conclusione arriva da un rapporto scientifico della Scuola di Scienze Biologiche dell'Università di Wollongong in Australia.
È probabile che le femmine di squalo e di razza incinte abortiscano la loro prole quando vengono catturate nelle reti o nelle lenze da pesca, affermano gli scienziati in uno studio pubblicato sulla rivista Biological Conservation.
Hanno intrapreso quella che dicono sia la prima sintesi dei dati scientifici esistenti per scoprire che nascite premature o aborti erano effetti collaterali comuni quando gli squali venivano catturati, con una media del 24% delle femmine incinte che perdevano la prole quando venivano catturate.
I ricercatori hanno scoperto casi di questo fenomeno in 88 diverse specie di squali e razze, comprese specie in via di estinzione e protette, alcune delle quali più sensibili di altre.
Affermavano che molti biologi marini non ne erano a conoscenza problemae il fatto che anche loro potrebbero indurre aborti durante la cattura di squali e razze per l'etichettatura o lo studio.
L'autore principale del rapporto Kye Adams ha consigliato che se qualcuno cattura uno squalo sospetta dalla sua circonferenza che sia incinta, dovrebbe essere lasciato in acqua e il tempo di manipolazione dovrebbe essere ridotto al minimo.
Ha inoltre suggerito che si potrebbero imporre divieti sulla pesca intorno alle aree di crescita, soprattutto dove le specie a rischio di estinzione sono minacciate.
Il rapporto può essere visualizzato qui.
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06-Nov-17
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