Ultimo aggiornamento il 13 dicembre 2021 a cura di Divernet
Secondo un rapporto pubblicato sul Journal of Sustainable Tourism, il 70% dei turisti che visitano la Grande Barriera Corallina australiana lo fanno perché vogliono sperimentarla prima che scompaia.
La ricerca, di Annah Piggott-McKellar e Karen McNamara dell’Università del Queensland, segna la prima volta che la tendenza viene identificata in relazione alla GBR.
Gli autori hanno scoperto che il peggioramento pubblicamente documentato della salute della barriera corallina aveva portato a etichettarla come una destinazione “ultima possibilità”, anche se non c'erano prove empiriche che fosse così.
I ricercatori hanno interrogato in dettaglio 235 turisti sul posto e hanno scoperto che gli “ultimi possibilità” erano le persone più preoccupate per la salute della GBR, preoccupate principalmente per lo sbiancamento/malattia dei coralli e il cambiamento climatico. Tuttavia, hanno scoperto che altre minacce significative alla barriera corallina, come il deflusso agricolo, non erano considerate motivo di grande preoccupazione.
Si è scoperto che i turisti dell’ultima occasione erano prevalentemente donne anziane e più attente all’ambiente che visitavano la regione per la prima volta e da più lontano rispetto agli altri visitatori.
Il rapporto sottolinea il paradosso che i turisti percorrono distanze maggiori per vedere una destinazione che considerano a rischio, esacerbando così gli impatti del cambiamento climatico. Tuttavia, le preoccupazioni degli intervistati riguardo agli effetti ambientali del turismo sono solo da moderate a basse.
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