Ai subacquei preoccupati è stato concesso un mese in più per rispondere alla proposta del servizio sanitario nazionale inglese di ridurre di un quinto il numero di camere di ossigenoterapia iperbarica nel paese.
La consultazione pubblica originale era annunciato su Divernet il 20 gennaio, a quel punto gli intervistati avevano tempo fino al 14 febbraio per esprimere il loro punto di vista.
Tale data di chiusura è stata prorogata al 16 marzo.
La proposta è di ridurre il numero delle strutture iperbariche in Inghilterra da 10 a 8, sulla base del fatto che i trattamenti non legati alle immersioni ivi forniti potrebbero essere offerti anche dagli ospedali convenzionali.
Il British Sub-Aqua Club, l'organo di governo di questo sport, è ora intervenuto dichiarando la sua opposizione ai tagli proposti sulla base del fatto che introdurrebbero un livello di rischio inaccettabile per i subacquei.
"Tempi di viaggio più lunghi prima della ricompressione ridurrebbero l'efficacia del trattamento, aumentando la possibilità di danni a lungo termine per il subacqueo o, nel peggiore dei casi, di una morte non necessaria", afferma.
Il club ha controproposto che, invece di tagliare, venga creata una struttura aggiuntiva nel nord dell'Inghilterra.
BSAC afferma di aver collaborato con la British Hyperbaric Association, il British Divers Safety Group (BDSG), il Diving Diseases Research Center (DDRC) e le London Chambers (London Hyperbaric e London Diving Chamber) nel formulare la sua risposta, che spera porterà NHS Healthcare riconsiderare la sua proposta.
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13-feb-18