La morte di un subacqueo dell'acquario, punto da una razza leopardo dalla coda a frusta, è stata giudicata una tragica disavventura durante l'inchiesta del coroner.
La morte, avvenuta nell'acquario Underwater World Singapore lo scorso ottobre, è stata riportato su Divernet.
L'acquario era chiuso da giugno, con il supervisore senior e subacqueo di lunga data Philip Chan, 62 anni, mantenuto come parte di una squadra di 10 per trasferire i suoi 2500 occupanti in nuove strutture.
Secondo un rapporto sull'inchiesta pubblicato su Today, Chan aveva ideato una procedura a basso stress per trasferire quattro razze leopardo dalla loro vasca per il successivo trasporto.
Il coroner dello stato Marvin Bay ha sentito che la squadra di sub aveva faticato a convincere l'ultima razza a uscire dalle acque profonde su una piattaforma poco profonda. Una volta arrivati lì, Chan era salito sulla piattaforma, ma altri subacquei lo avevano sentito gridare prima di crollare.
Il sub non ha risposto mentre lo rimuovevano dalla vasca e, dopo aver visto un barbiglio sporgere dal suo petto, è stato portato al Singapore General Hospital, dove è stato successivamente dichiarato morto.
Un'autopsia ha rilevato che la punta da 22 cm gli aveva perforato il cuore e l'aorta ed era morto a causa di un'emorragia eccessiva e di un'insufficienza cardiaca.
Dall'inchiesta è emerso che, sebbene le razze leopardo normalmente evitassero le minacce, se si sentivano con le spalle al muro potevano alzare la coda per lanciare un aculeo.
Il consulente veterinario dell'acquario, il dottor Frederic Chua, ha testimoniato che il comportamento della razza era insolito, in quanto dopo aver rilevato Chan si era invertito nell'acqua.
Pensò che la razza, che era stata catturata da un altro recinto otto anni prima, stesse probabilmente "escogitando modi per sfuggire alla cattura".
Il medico legale ha tratto la lezione che, nonostante la prigionia a lungo termine, gli animali selvatici che vengono messi alle strette, sorpresi o si sentono minacciati, potrebbero “ritornare al loro istinto naturale innato di reagire di riflesso e infliggere ferite mortali o gravi”.
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05-Mar-17