Nato sopravvissuto
GEORGE BELL NON HA DIRITTO essere ancora vivo e vegeto in Spagna all'età di 81 anni, se anche solo un quarto delle storie di questo libro fossero vere. Non ho motivo di dubitarne, tuttavia, perché non potresti inventare queste cose.
Per tutti coloro le cui immersioni consistono nell'ammirare graziosi coralli nell'acqua calda e nel tenere d'occhio le violazioni dei diritti degli animali, questo libro si trova all'estremità opposta dello spettro, per quanto ruffiano possa sembrare.
Ma per mitigare ciò che potrebbe spesso sembrare politicamente discutibile, è ambientato principalmente nel Sud Africa dell’apartheid degli anni ’1950, ’60 e ’70, con un periodo in Kenya, e parla di immersioni non tanto per la gioia quanto per il denaro contante.
Morti, feriti e incidenti sfiorati abbondano in questi racconti della carriera di George Bell. Si guadagnava da vivere pescando abalone e gamberi prima di dedicarsi al recupero marino, e i 112 racconti qui sono pieni di criminalità meschina, violenza occasionale e scherzi potenzialmente letali mescolati a molti successi epici.
È solo nel capitolo 111 che apprendiamo che Bell nacque nella Londra prebellica da genitori scozzesi emigrati in Sud Africa con un periodo in Australia.
Il mare ha giocato un ruolo importante nell'educazione del giovane George e, oltre ad essere un subacqueo, era un campione di surf, un marinaio Hobie Cat e un pescatore: per lui la Sardine Run non significava fotografare gli squali ma catturare le sardine.
Era chiaramente un leader naturale che, nonostante molte esperienze disperate, conservava l'istinto di sopravvivenza e la fortuna degli dei.
È stato attaccato o inseguito da creature marine di ogni tipo, coinvolto in numerosi incidenti automobilistici, camion e motociclette e investito due volte dai treni. Si è autocurato per le curve, ha sofferto di cadute, cattivi riempimenti d'aria, ha imbevuto di detersivo, è sopravvissuto a uno tsunami ed è quasi stato soffocato da un muta.
Detiene record mondiali di pesca, ha inventato un precursore della moderna tavola da surf nel 1950, ha scoperto monete su una nave del tesoro spagnola e ha effettuato numerosi salvataggi impressionanti.
Con tutto questo da condividere, il suo libro autopubblicato avrebbe potuto essere molto migliore. Le avventure brevi e concise non sono in ordine cronologico ma si sovrappongono, molto.
Presto inizi a pensare: "Non l'ho letto prima?" A volte la duplicazione viene riconosciuta con un riferimento incrociato ma solitamente no.
Nell'ultimo terzo del libro il problema si fa più pronunciato, arrivando alla triplicazione e oltre.
Inizi a sentirti come l'ultima persona rimasta al bar a comprare da bere per il veterano che non ricorda quanto spesso ha raccontato le stesse storie.
Raggruppare questi racconti tematicamente avrebbe potuto essere un’idea più gratificante, perché alla fine l’approccio frammentario del libro non dà a George Bell i complimenti che merita.
Ma nonostante tutto, vale comunque la pena leggerlo.
Steve Weinmann
ScudoCrest
ISBN: 9781910176665
Copertina morbida, 314 pagine, £ 16.50
Apparso su DIVER agosto 2016