Cercasi subacquei che aiutino un team di scienziati a individuare importanti siti sottomarini da studiare in tutto il mondo, a favore della lotta contro il cambiamento climatico.
Il Convex Seascape Survey è un ambizioso progetto quinquennale che cerca di scoprire esattamente come l’oceano svolge il suo ruolo vitale come il più grande deposito di carbonio del mondo e di offrire soluzioni che possano essere incorporate negli sforzi globali per rallentare gli effetti del cambiamento climatico.
Il lavoro è stato portato avanti dall’Università di Exeter e partner, finanziato dalla compagnia assicurativa Convex Group e facilitato da un ente di beneficenza per la conservazione con sede nel Regno Unito Fondazione Blue Marine.
Comporterà una serie di programmi progettati per analizzare il carbonio bloccato nei fondali marini della piattaforma continentale globale, valutando anche il ruolo della vita oceanica sullo stoccaggio del carbonio e le influenze umane sul carbonio dei fondali marini.

"Vogliamo trovare habitat di fondali marini con sedimenti molli sulle piattaforme continentali (a meno di 200 metri di profondità) che siano sfuggiti a un impatto umano significativo o si siano ripresi da impatti passati", afferma l'assistente di ricerca laureata Annabel Kemp dell'Università Università di Exeter.
“L’identificazione di queste aree ci consentirà di condurre la nostra ricerca e acquisire informazioni sulle condizioni delle piattaforme continentali su scala globale. Cerchiamo l’assistenza di cittadini-scienziati subacquei con una conoscenza approfondita dei fondali marini acquisita attraverso il lavoro o il tempo libero per aiutarci a identificare potenziali siti di campionamento per condurre la nostra ricerca”, afferma Kemp.

Il team spera di individuare aree ricche di piante o animali di molte specie diverse. Questi potrebbero non essere così immediatamente evidenti negli habitat sabbiosi e fangosi come nelle barriere coralline, dicono, ma è probabile che siano caratterizzati dalla presenza di specie delicate come spugne, stelle fragili, stelle marine, ascidie, cetrioli di mare e bivalvi.
L'area dovrebbe rientrare nei confini delle aree in cui vengono applicate misure di conservazione, come una riserva marina o un parco; zone di esclusione attorno alle piattaforme petrolifere e del gas; aree riservate alle esercitazioni militari; o aree che i pescherecci potrebbero evitare, come intorno ai relitti.
Ai subacquei viene chiesto di evitare di nominare aree vicine a porti, porti, canali marittimi o paesi o città trafficate e densamente popolate, o quelle che mostrano segni di inquinamento da plastica, fuoriuscita di petrolio, ingresso di liquami, traffico di barche o attività di pesca distruttive.
Gli scienziati chiederanno ai volontari di inviare fotografie o filmati di tali habitat marini con informazioni quali data, posizione GPS/approssimativa e profondità approssimativa al Indagine sul paesaggio marino convesso'S Portale della scienza dei cittadini.
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