Ultimo aggiornamento il 27 febbraio 2023 da Divernet
RECENSIONE DEL LIBRO
Per chiunque abbia mai provato un leggero senso di nausea leggendo libri di autori che trovano i sorrisi dei delfini e il canto delle balene esperienze infinitamente spirituali ed edificanti, questa offerta più spassionata potrebbe rivelarsi un tonico.
NON C'È TRACCIA di distrazione riguardo a questo libro: è scritto da scienziati in uno stile serio ma accessibile. Janet Mann, professoressa di biologia e psicologia di Georgetown che ha studiato il comportamento dei delfini per 30 anni, ha riunito tutto in una lettura coerente e affascinante.
Gli autori degli otto capitoli principali fanno di tutto per evitare ogni traccia di antropomorfismo e sottolineano ripetutamente che il loro compito è comprendere il mondo dei cetacei nei suoi termini, non cercare di manipolarlo in una forma umana più facilmente riconoscibile.
Spesso gli autori devono ricordarci tutte le cose che ancora non sappiamo, ma quei tanti misteri rimasti servono solo ad incuriosirci. Le diverse capacità dei cetacei di cui abbiamo una vaga idea forniscono spunti di riflessione più che sufficienti.
Il canto delle balene cambia nel tempo, influenzato dall’interazione con altre comunità, ma sempre con quelle provenienti da ovest. Perché? Il fischio individuale di un delfino è la cosa più vicina a un nome umano nel regno animale. Le orche del Pacifico nordoccidentale si dividono in quattro ecotipi ciascuno dei quali mangerà solo balenottere minori, foche, pinguini o pesci. Perché la specializzazione?
I capodogli maschi hanno imparato a staccare i pesci in modo sicuro dai palangari facendoli vibrare. Le femmine "spugnatrici" usano le spugne come strumento per aiutarle a scovare gli abitanti dei fondali marini e trasmettere il loro comportamento alle loro figlie.
È interessante vedere con quanta rapidità sembrano evolversi nuovi comportamenti in un mondo in rapido cambiamento, e quanto alcuni di questi cetacei siano ben attrezzati e preparati per imitare e apprendere nuove strategie di sopravvivenza.
Dieci eminenti ricercatori sono stati coinvolti nella stesura, che rientra nelle grandi categorie della storia, del cervello dei cetacei, della cognizione, della comunicazione, dei legami sociali, della cultura, dell'uso degli strumenti e della conservazione.
Il capitolo sul cervello (i capodogli sono i più grandi tra tutte le creature, pesa 8 kg) sembra sottolineare quanto poco di questo mondo alieno possiamo comprendere con il nostro potente cervello umano (1.25 kg). OK, quindi il peso non è tutto.
Ivy Press pubblica costantemente libri che potrebbero attrarre i subacquei, e questo non fa eccezione. È splendidamente prodotto e illustrato come ci aspettavamo.
Tuttavia, ho ancora un problema con l'uso di caratteri ultraleggeri senza impostazione del testo. Potrebbe essere di tendenza e servire a valorizzare la grafica, ma rende anche la lettura più difficile del necessario, soprattutto per un lettore lento come me, con un carico di libri di recensioni da superare!
Pressa dell'edera
ISBN: 9781782405078
Copertina rigida, 192 pagine, 20 x 25 cm, £ 20